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ALHAMBRA 31 marzo 1492

PASQUA 2025 TRA GUERRE E DAZI INTERNAZIONALI - Giuseppe Sciacca, 20 aprile 2025

2025-04-19 20:16

Giuseppe Sciacca

Ebraismo,

PASQUA 2025 TRA GUERRE E DAZI INTERNAZIONALI - Giuseppe Sciacca, 20 aprile 2025

All’occhio attento non sfuggono i segnali dell’arrivo della primavera, anche sotto il più plumbeo dei cieli e la pioggia scrosciante, l’erba diviene a

All’occhio attento non sfuggono i segnali dell’arrivo della primavera, anche sotto il più plumbeo dei cieli e la pioggia scrosciante, l’erba diviene ad un tratto più verde ed i colori dei fiori tornano a punteggiarla. Con la bella stagione arriva la Pasqua. E’ scritto: “ … per sette giorni mangerai azzime come ti ho prescritto, nel mese di Aviv , poiché è in questo mese che tu sei uscito dall’Egitto” (Es. 34.18). Aviv era nel mondo ebraico più antico il nome del primo mese dell’anno , coincideva, e prendeva il nome dal periodo in cui l’orzo giunge a maturazione (marzo-aprile) .

Dopo il periodo di cattività babilonese , questo nome  divenne desueto ed il primo mese prese il nome di Nissan. Quest’ anno la Pasqua ebraica (Pesach) cadrà il giorno 14 del mese di Nissan (Aprile), in verità i festeggiamenti si protrarranno dall’imbrunire del giorno 12 aprile sino  al successivo giorno 20, data in cui i Cristiani celebreranno la loro Pasqua.

Il racconto della Pasqua ebraica è tanto suggestivo e coinvolgente da aver ispirato numerosi film, tra i tanti indimenticabili, meritano un cenno : “Il Principe d’Egitto”,  cartone animato uscito nel 1998 ed ancora quello che può essere considerato il capostipite della serie, risalente al 1956: “I Dieci Comandamenti”, con il granitico Charlton Heston nei panni di Mosè e Yul Brynner nel ruolo del faraone Ramesse. Queste opere cinematografiche hanno contribuito alla più ampia divulgazione del racconto biblico, così come nel medioevo avveniva, tramite gli affreschi posti sulle pareti delle chiese.

Si narra che gli Ebrei da oltre quattro secoli sono schiavi in terra d’Egitto , Dio si muove a commozione per le sofferenze che quotidianamente subiscono e tramite Mosè , ne attua la liberazione secondo precise istruzioni. Ogni famiglia, al tramonto, in tutta fretta dovrà consumare una cena, in cui dopo aver sacrificato un agnello, ne mangeranno le carni arrostite, con le azzime e verdure amare. Il pane è rimasto azimo e quindi non lievitato per la fretta di mettersi in cammino. Viene prescritto che con il sangue dell’agnello si tingano gli stipiti delle porte.  Quella notte passerà l’ Angelo della morte che risparmierà le case cosi segnate, mentre nelle tenebre entrerà nelle case non segnate per sopprimere ogni primo genito, sia di uomo che di animali, sia di nobili che di schiavi. Tutta la terra d’Egitto fu scossa da un unico urlo di disperazione. E’ certamente una notte di drammaticità estrema, si è al cospetto di un nuovo inizio, come il primo giorno della Creazione. Il passare dell’Angelo, quindi andare avanti,  in ebraico Pesach , dal che il nome alla festa. Un ulteriore passaggio è quello dallo stato di schiavitù alla conquista della  libertà, la cui gestione è cosa tutt’altro che facile e non priva di incertezze.  Questa è la Pasqua che ha festeggiato Gesù di Nazareth, nel corso della sua vita, con il simbolo dell’agnello entrato, in tutto e per tutto, nella successiva tradizione cristiana.    

Dopo quest’ultima piaga il faraone, anche lui colpito come ogni altro e primo di ogni altro, si determina a concedere la libertà.

Dall’ Egitto uscirono con il favore delle tenebre e la complicità dei cani , che non abbaiarono e non emisero un solo guaito, quello che passerà alla storia come popolo eletto. Denominazione che ha dato luogo ad un fraintendimento, rimasto vivo nei secoli, che servirà ad alimentare l’antigiudaismo, giacchè esser popolo eletto non vuol dire essere privilegiato oppure superiore rispetto agli altri popoli,  bensì  avere il compito, immutato nei secoli,  di testimoniare il monoteismo ed avversare il politeismo,  che ancor oggi si palesa nelle moderne  forme delle idolatrie, travolgendo limiti morali, etici e naturali nelle sue espressioni più seduttive quali: l’edonismo, la cupidigia di denaro, la bramosia di potere e l’ossessione dell’eterna giovinezza, ed altre mille svariate forme che caratterizzano i nostri giorni.

Insieme agli Ebrei escono dall’ Egitto una grande massa di reietti, di emarginati ed ultimi anche a loro Dio, misericordioso, offre una ulteriore occasione di vita. Questo vale a confermare l’unicità di Dio, che non diviene più misericordioso con il passare dei secoli o con gli scismi da cui si formeranno nuove religioni, di innegabile matrice ebraica e con la quale avranno in comune le scritture dell'origine.

Un altro aspetto rivoluzionario dell’accaduto consiste nella circostanza che, da che mondo è mondo ed ancor oggi, la storia ha sempre visto la supremazia del più forte sul più debole. Ma nel racconto biblico sono gl ultimi, che in modo assolutamente rivoluzionario, armati solo del loro Credo riescono ad affermarsi e liberarsi dei più forti, dei più ricchi e dei meglio armati. Tanti secoli sono passati e questo fenomeno resta più unico che raro, e veramente rivoluzionario, ma proprio, nel momento particolarissimo che stiamo vivendo ricco di cambiamenti e capovolgimenti del tutto inimmaginabili nel contesto geopolitico mondiale porta una ventata di speranza , perchè ci insegna che non sempre il più forte è colui che vince.

                                                                         Giuseppe Sciacca