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ALHAMBRA March 31, 1492

LE ROSE DI TEREZIN - Giuseppe Sciacca, 29 aprile 2025

2025-04-28 21:01

Giuseppe Sciacca

Ebraismo,

LE ROSE DI TEREZIN - Giuseppe Sciacca, 29 aprile 2025

La ricorrenza appena trascorsa del 25 aprile, “Festa della Liberazione” e la recente pubblicazione del libro di Alessandro Y.N. Scuderi , “Hineni – Ec

La ricorrenza appena trascorsa del 25 aprile, “Festa della Liberazione” e la recente pubblicazione del libro di Alessandro Y.N. Scuderi , “Hineni – Eccomi”, edito da  Etica , nel quale è contenuta la poesia  “ Le Rose di Terezin” sono l’ occasione per ricordare il campo di sterminio, tristemente noto come Theresienstad, e per non dimenticare la particolarità della sua storia e i tanti che vi perirono. Oggi meta di escursioni turistiche, edificato, sul finire del XVIII secolo,  come fortezza,  durante  il secondo conflitto mondiale servì prima come prigione alla gestapo e poi come  speciale ghetto per gli Ebrei. Per consentire questa  trasformazione vennero espulsi tutti gli abitanti, non Ebrei, che vivevano nella vicina cittadina da cui la fortezza prendeva il nome.  

La realtà di Terezin è di un grande e colossale inganno perpetrato dai nazisti nei confronti degli Ebrei e del Mondo intero, era un campo di concentramento a nord di Praga, da cui distava circa 60 chilometri , allestito allo scopo di mostrare al Mondo il volto umano della ghettizzazione degli Ebrei e soprattutto che le voci sullo sterminio erano una trovata della propaganda nemica. Una sorta di set cinematografico, in cui malgrado il sovraffollamento, i maltrattamenti , le torture,  la scarsezza del cibo e l’ assoluta mancanza di medicinali, gli ospiti soprattutto intellettuali, artisti e tantissimi bambini, erano costretti a recitare, in occasione delle visite di soggetti estranei, la normalità di una vita che non esisteva, quando invece nella realtà era un luogo di orrori, di atroci strazi e sofferenze. Gli intellettuali internati organizzarono qualsiasi mezzo per resistere, come potevano, alle pratiche di sopraffazione e di annullamento della personalità che i loro aguzzini ogni giorno perpetravano impietosamente in loro danno. Ed in quest’ottica di disperata resistenza, vennero date ai più piccoli lezioni scolastiche autogestite, conferenze ed iniziative musicali e culturali, che stupirono gli stessi aguzzini. Il campo  fu operativo dall’aprile del 1941 sino all’ 8 maggio del 1945. Si stima    che vi perirono 35.440, di cui 15.000 bambini ed adolescenti ed 88.000  vi transitarono per essere deportati e finire assassinati altrove. Ciascuno di essi è una rosa a cui la poesia di Alessandro  Y. N. Scuderi rende omaggio. E’ singolare e per questo, in fine, va ricordato che il 23 giugno del 1944, quando le sorti della guerra andavano chiaramente delineandosi, il campo venne, a seguito di insistenze della Danimarca , visitato da rappresentanti della Croce Rossa Internazionale, che ben poco intuirono della effettiva realtà del luogo. Infatti , i nazisti dando prova di eccezionale cinismo, avevano allontanato dal campo circa 7500 reclusi, che a causa della malnutrizione erano impresentabili, trasferendoli ad Auschwitz, realizzato, come nella scena di un film, finti negozi e locali, per dare l’idea di un inesistente benessere. La visita, che si concluse con un concerto musicale realizzato dai piccoli deportati, ottenne l’effetto voluto, mostrando al mondo il benessere degli ebrei ghettizzati, sotto la benevola protezione del terzo reich. I nazisti, esaltati dal successo che aveva avuto la loro malvagia iniziativa, realizzarono un film che mostrava come gli ebrei che vivevano a Terezin, grazie alla benevolenza di Hitler, avevano una vita persino migliore del popolo tedesco che in quel periodo già viveva sotto i bombardamenti degli alleati. Il film venne intitolato “Il fuhrer regala una città agli ebrei” e fu proiettato in tutti i cinema tedeschi, per ingannare anche quella popolazione. La lezione che ci viene da Terezin che è valida anche ai nostri giorni, è che in tempo di guerra non si deve credere e prestare fede alle apparenze, neanche a quelle che sono comunicate da fonti autorevoli e dotate di una loro attendibilità.

                                                                              Giuseppe Sciacca